NORDIC WALKING ALTINUM

atleti e collaboratori


Cos'è stata per noi la scoperta del NW? Anche se siamo una giovane ASD, è già qualche anno che pratichiamo questa disciplina e ancora non siamo riusciti a darci una soddisfacente e piena risposta sull'essenza del Nordic Walking. O meglio, ne vediamo (e viviamo) diverse declinazioni.

Noi non privilegiamo l'approccio agonistico, di potenza e resistenza, ma forse è come per la volpe nella favola di Esopo, che disdegnava l'uva perché non arrivava a prendersela. È comunque, questo, un approccio che rispettiamo sia per la cura e l'attenzione degli atleti che ci si dedicano, sia perché permette alla nostra disciplina di sedersi alla pari, assieme ad altre dell'atletica leggera. C'è poi un approccio intimistico, quasi ascetico, di cammino inteso come percorso dell'anima, cammino che, strutturato da una tecnica e con l'uso di bastoncini (Vipole, no?), favorisce la scoperta di territori interiori, anche attraverso lunghe percorrenze. È questo un modo, nel Nordic Walking, di aprire le enormi potenzialità della creazione della mente. Forse è la costanza del passo, che risuona con i ritmi positivi biologici interiori, forse è la potente liberazione di endorfine che avviene nel cervello con lo sforzo prolungato, forse è anche la concentrazione ed il silenzio, ma il Nordic Walking è un potente attivatore di energie psichiche. Infine notiamo la gente che cammina. Quel proteiforme serpentone, quando siamo in tanti, o quel singolo gruppo. Tutti sorridono, relazionano tra loro, vivono l'ambiente, tutti uniti da quel gesto (chi lo fa bene che meno bene) di distensione posteriore del braccio che spinge sul nostro amato bastoncino. Questo gesto così "totemico" che diventa il simbolo dell'appartenenza. Sì, forse questo è l'aspetto che noi di NWA meglio abbiamo intercettato. Meglio, in quanto è la voce che noi abbiamo sentito più forte, più chiara, anche se frammista alla tecnica sportiva ed all'intimismo dei puristi. 

"Eravamo quattro amici al bar..." oltre che l'incipit di una nota canzone è anche il motto con cui Giuliano Borella, il nostro presidente, ha voluto iniziare la presentazione nella nostra brochure, perché da un bisogno personale dei fondatori, che sarebbe, forse, presto sfumato per Altro, è nato, attraverso i bastoncini, un legame che, come abbiamo visto, non è solo nostro  ma che sta andando verso quel concetto di "appartenenza" che Giorgio Gaber descrisse in una sua canzone: non siamo solo gruppi di persone.

NWA ha la grande fortuna di vivere in un ambiente ricco di natura e di storia, tra i corsi d'acqua e la laguna di Venezia e intorno all'antica città romana di Altino, con la sua storia, le sue suggestioni e le sue strade. E noi, nordic walker altinati, ci sentiamo un po' custodi di tutto questo patrimonio, un po' ambasciatori anche. Sempre con questo "strano" strumento in mano e camminando in quello "strano" modo...

Ma è uno "strano" codice che non respinge ma che invece, ora, incuriosisce, attira, stimola.

A noi walkers altinati quindi piace pensare  che il Nordic Walking sia un'attività umana che trascende il mero gesto sportivo, pur intrinsecamente importante; che sia, inoltre,  una disciplina di vita descrivibile quasi scientificamente come "bio-psico-sociale". Nella quale convivono quasi cristallizzate in una triade, mutevole in concentrazione reciproca ma costante come presenza, l'aspetto biologico, cioè quello fisico, sportivo, meccanico; poi quello psicologico, legato a meccanismi interiori, mentali, cognitivi, mentre il terzo dei tre poli, quello sociale, è quello delle relazioni duali e multiple, quello delle reti interattive di persone.

Ebbene, noi del Nordic Walking Altinum ci ritroviamo proprio in questa dimensione complessa, bio-psico-sociale del Nordic Walking. In questa "trinità" contemporaneamente unica e triplice, e ci sentiamo di affermare che sia proprio grazie a questa sua "struttura cristallina tripolare" che il Nordic Walking deve parte del suo sviluppo e della sua fortuna.

Bio-psico-sociale, appunto!

Massimo Bisconcin

Vicepresidente NWA

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